Luca Pancrazzi

Paesaggi ciclici variati

26 SETTEMBRE – 28 NOVEMBRE 2020

ATRIO MONUMENTALE ASP – ITIS

Inaugurazione: sabato 26 settembre ore 17:30*

* Solo su invito strettamente personale inviato dalla Direzione dell’ASP ITIS

In occasione della ripresa delle attività espositive di ARCA negli spazi dell’Atrio Monumentale all’Asp-Itis di Trieste viene presentata una recentissima serie di lavori di Luca Pancrazzi (1961), artista fra i più noti del panorama nazionale, già presente alla Biennale di Venezia nel 1997. Un insieme di opere che richiamano, fin dal titolo, uno dei soggetti ricorrenti dell’artista toscano, ma residente nel capoluogo lombardo: quello del paesaggio. Un paesaggio colto nei suoi più diversi aspetti: quello urbano delle grandi infrastrutture viarie, residenziali ed industriali, e quello naturale, compresi i lacerti del verde cittadino. Ma se questo è il tema dichiarato, il lavoro di Pancrazzi, in particolare per la serie presentata a Trieste, punta a metterne in crisi la riconoscibilità. Nelle opere proposte del paesaggio resta poco più che un rimando mnemonico, una traccia di luoghi e ambienti che sembrano in via di sparizione, corrosi dall’azione di agenti atmosferici quanto da processi di decadimento fisico-chimico delle immagini. Pancrazzi parte da fotocopie sgranate, vi imprime delicate reticolature più o meno visibili, utilizza spray e smalti sintetici e infine le intela. Il paesaggio diventa così l’occasione per comprendere quel che accade internamente allo stesso processo artistico di riproduzione ed elaborazione delle immagini. Gli esiti di questa stratificazione, fatta di diverse fasi, rasentano l’astrazione, pur mantenendo però, quale residuale ancoramento alla realtà, una sorta di ricordo di essa che riconosciamo appunto come paesaggio.

La ciclicità e la variazione, richiamate dal titolo della esposizione, non sono dunque da intendere come condizioni meramente ambientali o stagionali, ma come modalità operative inerenti il lavoro artistico. Si genera così una sorta di simmetria fra il soggetto prescelto e le modalità di elaborazione e restituzione visiva del medesimo. Simmetria che si fa più evidente nella composizione di dittici, a volte di trittici, di ‘paesaggi variati’ ottenuti da un’unica immagine di partenza. Il senso di questo modo di operare sembra riflettere la nostra esperienza del mondo, quasi che le variazioni proposte dall’artista ci riguardassero, mettendo in luce il nostro rapporto con una realtà che da quotidiana può diventare sottilmente estranea se la si osserva cambiando punto di vista, o se la si vive sotto l’influsso di stati d’animo che mutano durante l’arco di una medesima giornata.  Noi stessi cioè ci ri-produciamo costantemente, noi stessi siamo i soggetti di un continuo processo di trasformazione e variazione. Di questo coinvolgimento dello spettatore Pancrazzi è del tutto consapevole ed agisce, anche tecnicamente, per favorire la presa di coscienza della nostra condizione di osservatori non solo passivi. In alcuni dei lavori di In-grid, sempre presentati a Trieste, quella griglia (grid) delicatamente presente nei Paesaggi, si stacca dalla superficie dipinta, e una rete metallica a maglie più o meno strette si sovrappone concretamente all’immagine sostituendo il vetro della cornice. La rete può essere lucida e riflettente così da registrare, in una sorta di effetto optical, ogni minima variazione della luce ambientale e il nostro stesso movimento dinnanzi all’opera: modificando l’angolo di visione muterà anche quel che possiamo leggere come sfondo. O meglio come ‘paesaggio’ nell’interazione con il nostro sguardo.

Riccardo Caldura

Luca Pancrazzi nasce a Figline Valdarno (Firenze) nel 1961. Vive e lavora fra Milano e l’ex-Filanda a Pieve a Presciano (AR). Dopo gli studi liceali e accademici a Firenze, nella seconda metà degli anni Ottanta viaggia negli Stati Uniti, dove lavora presso lo studio di Sol Lewitt e poi a Roma nello studio di Alighiero Boetti. Lo spazio metropolitano e il paesaggio, nella loro continuità con lo sguardo antropico che li definisce, sono i temi trattati con più assiduità. Si esprime attraverso la pittura, il disegno, la fotografia, il video, l’installazione ambientale, la scultura, azioni in condivisione con altri artisti e progetti editoriali. E’ ideatore, insieme ad altri artisti, di MadeinFilandia luogo di incontro per progetti e residenze d’ artisti. Moltissime le mostre personali e collettive sia in Italia che all’estero, e la partecipazione a grandi rassegne internazionali fra cui: Biennale di Venezia (1997), Museum of American Art at Champion (1998), Biennal of Valencia (2001), Moscow Biennal of Contemporary Art (2007), Quadriennale di Roma (2008). Fra le sue recenti personali: Bianco Milano (Galleria Tega, Milano 2019), Doppio Soggetto (con Antonio Catelani; Rizzuto Gallery, Palermo 2019), Big Bang Gang Bang at Totah (Totah Gallery, New York 2018).   Sue opere sono presenti in rilevanti collezioni pubbliche e private.

Lunedì ‒ Domenica: 15:00 ‒ 19:00

Via Pascoli, 31
34100 Trieste
Visite previo appuntamento info@arcacontemporanea.it